10/10/2020 0 Comments REIKI, ENERGIA e GUARIGIONEIl reiki e il corpo energetico umano. Reiki, energia e salute.
Il corpo fisico è qualcosa che tutti conosciamo e vediamo ma ogni sua cellula è energia che vibra ad un livello sufficientemente lento da renderla materia fisica visibile. Un altro corpo di energia circonda e compenetra il nostro corpo fisico, costituito da vibrazioni più veloci, più sottili e più leggere e questo è comunemente conosciuto come “aura”, “campo aurico“ o “campo energetico umano”. Il campo energetico di ciascuna persona ha un suo segno distintivo e le sue frequenze vibrazionali sono uniche come le impronte digitali di ciascun individuo. Oltre l’ aura, il nostro campo energetico contiene i chakra e una serie di canali energetici che scorrono attraverso il corpo trasportando il KI a tutti gli organi principali chiamati meridiani. I chakra sono una parte essenziale del sistema energetico del nostro corpo in quanto sono estremamente connessi alla salute fisica e ciascuno è collegato a parti specifiche del corpo e ai sistemi interni del corpo stesso. Quando uno specifico chakra è in salute, in equilibrio e completamente aperto, lo sono anche le parti del corpo ad esso connesse, ma se un chakra è bloccato, danneggiato o parzialmente chiuso, le parti del corpo ad esso connesse rifletteranno il medesimo stato di salute. I chakra, come l’aura, risentono di tutto quanto ci accade, sia per le cose belle sia per le brutte. Innamorarsi, ad esempio, ha un effetto benefico sull’ intero corpo energetico, mentre i traumi mentali o emozionali, o anche parole negative, possono avere effetti dannosi a livello energetico (quando usiamo l’espressione “cuore infranto” per descrivere il sentimento di dolore dopo la perdita di una persona cara di fatto si riflette nel corpo energetico e di fatto il chakra del cuore sembra avere crepe; “un nodo alla gola” per l’ emozione si riflette in squilibri del chakra della gola). Lo stato del corpo energetico è un elemento molto importante per la salute di qualsiasi individuo, in quanto se i blocchi o i danni dell’aura o dei chakra non vengono puliti e guariti, possono prima o poi manifestarsi come disturbi fisici o malattie. Ovviamente sono le esperienze negative più significative, i traumi più gravi a creare blocchi con conseguenti danneggiamenti sull’ intero corpo energetico dell’individuo, questo perché questi ultimi riducono in maniera importante le vibrazioni del corpo energetico, o forza vitale (KI) tanto da compromettere lo stato di salute fisico. Il perdurare di una situazione di conflitto, di un trauma, porta il nostro corpo energetico ad esaurirsi, diventando più deboli e quindi più esposti a malattie ed invecchiamento. Quando il nostro KI è elevato e fluisce liberamente in tutto il corpo energetico, ci sentiamo in salute, forti, in forma e pieni di energia. Se il KI è basso, c’è una limitazione o un blocco nel suo flusso, ci sentiamo stanchi, deboli, svogliati e pigri e nel lungo periodo sempre più esposti alle malattie. Il reiki aiuta a sciogliere le interruzioni o i blocchi energetici, pulendo e riequilibrando i chakra e sistemando i meridiani per consentire al KI di fluire in modo sano e naturale in tutto il corpo. Claudia Oriente Fatica Operatore del massaggio olistico Responsabile comitato regione Molise - Federitalia Olistica
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29/9/2020 0 Comments La mia Riflessologia PlantareLa tecnica Riflessogena, sfrutta il principio della corrispondenza biunivoca tra il micro e il macro cosmo, corrispondenza che troviamo nella pianta dei piedi delle mani e delle orecchie, ma da la mia modesta esperienza in modo più accentuato e ricettivo nella pianta del piede.
Questa corrispondenza è generata dalle terminazioni nervose che finiscono sulla superficie del nostro corpo e che sollecitate generano un imput che arriva ad ogni organo, neurone o cellula. L’applicazione della tecnica ha in sè la capacità di indurre l’ omeostasi cellulare quindi di portare i sistemi all’ equilibrio producendo “la sinergia dei processi cellulari” attivando processi di auto-guarigione. Nell’ ottica di promozione al mantenimento di un buono stato di salute di ognuno, nei corsi insegnerò adeguatamente gradualmente e correttamente i principi e le sequenze della tecnica Riflessogena Plantare, mantenendo la certezza che non può essere la sola tecnica ad indurre all’ auto-guarigione, ma il percorso di consapevolezza che l’ uso della tecnica stessa induce sull’ operatore unita alla predisposizione del ricevente. Le nostre cellule ripetono secondo una visione olistica, gli stessi conflitti vissuti dall’ individuo, pertanto se alla base di disarmonie vi sono evidenti conflitti profondi e reiterati è chiaro che l’imput riflessogeno darà un FEED BACK utile allo stimolo e riparazione del conflitto in essere anche se solo temporaneo, e da qui un miglioramento sintomatico, fisico, ed emozionale. Durante i corsi fornirò gli strumenti utili non solo al trattamento verso terzi, ma anche un processo graduale di accrescimento dell'operatore, attraverso tecniche per lo sviluppo della consapevolezza interiore. Da qui sarà utile e indispensabile per gli stessi di praticare tecniche di meditazione, tecniche di consapevolezza corporea e di conoscenza di elementi energetici emozionali. Con questo auspicio auguro ad ognuno di voi di trovare o ritrovare la propria dimensione più profonda ed interiore utile alla propria vita e crescita spirituale, tanto da poter essere voi stessi portatori di Luce e infusori di energie. Francesco STASI. (Referente e Coordinatore Comitato Nazionale Federitalia Olistica) 27/9/2020 0 Comments FisiOsteopatia OlisticaUna delle domande che mi viene posta spesso sia da pazienti che da colleghi è:
Perchè un fisioterapista si deve dedicare alle discipline olistiche e alle metodiche orientali? Non sono incompatibili con la medicina ufficiale? Credo da sempre che il lavoro sul corpo non può trascurare l'uomo nel suo insieme. Le emozioni, la mente, lo spirito costituiscono con il corpo un organismo complesso e unico in ogni individuo. E' fondamentale offrire la possibilità di affrontare il recupero funzionale con approcci differenti in base alle specificità di ciascuna persona. Avere una mente aperta a metodiche e metodologie differenti può solamente aiutare il lavoro dell’ operatore per trovare una soluzione o una strada a questo “oggetto” misterioso e complesso che è il corpo umano. Confesso che mi sono avvicinato allo shiatsu con molta diffidenza, ma pur essendo scettico ho voluto partecipare ad un corso semplice ed introduttivo a Bologna. Ho provato su me stesso dopo diversi trattamenti, anche da ricevente, qualcosa che mi ha toccato e aperto una porta interiore e da li ho cominciato capire e soprattutto a sentire. Esattamente “sentire” è la parola fondamentale. Prima di allora lavoravo, riabilitavo, massaggiavo, ma percepivo che c’era qualcosa che mi mancava nell’ attenzione, un tassello che non vedevo e soprattutto dentro di me non “sentivo”. Piano piano la medicina giapponese e cinese mi hanno aperto un mondo che mi ha dato la possibilità di approcciarmi ai miei pazienti da un punto emozionale e terapeutico diverso. Nel tempo sperimentando e lavorando ho visto che il saper toccare è un aspetto fondamentale dell’ essere un fisioterapista consapevole e ad ogni neo fisioterapista consiglio sempre di approfondire le tecniche di digito pressione perché ti insegnano ciò che ogni università non ti potrà mai insegnare: ”la capacità di sentire l’energia vitale dentro di noi e sviluppare la sensibilità del tatto”. La sensibilità del tocco unita alla capacità di ascolto dell’ emozione umana ti dà un quid terapeutico che può aiutare le persone. Inoltre le tecniche olistiche permettono di enfatizzare l’ aspetto emozionale che spesso e volentieri si riflette in una sintomatologia dolorosa o in una sorta di patologia. Personalmente ho da sempre una innata voglia di imparare e di sperimentare nel mio lavoro che mi ha permesso di scoprire mondi, tecniche e maestri ed assimilare esperienze di altri. Questa condizione mentale e la naturale apertura verso ciò che è olistico mi ha stimolato nella medicina tradizionale dato che ogni volta che imparo qualcosa di nuovo riguardo la mia professione, ho la curiosità di informarmi se esistono esperienze e tecniche di medicina olistica che possano essere complementari. Sono dell’idea che un buon terapeuta sia come un buon meccanico che ha un quadro con tanti utensili per eseguire il proprio lavoro e sceglie quello più adatto per trovare una soluzione al problema, di conseguenza non trovo niente di scandaloso nel proporre un approccio terapeutico che possa contenere anche tecniche come lo shiatsu, il Kochi Method o la riflessologia plantare. Personalmente sono contento del mio iter professionale e del mio metodo di approccio perché studiando e approfondendo le varie tecniche e discipline noto che tra oriente ed occidente ci sono tantissimi punti in comune e che il cosiddetto abisso che si immagina tra i due mondi non esiste, ma si intersecano e si completano in maniera molto fluida. Non è un caso che il modo di pensare in termini terapeutici più olistici abbia portato nel mondo occidentale l’affermarsi dell’Osteopatia. FRANCESCO NATIVI FISIOTRAINER OSTEOPATICO OLISTICO |
AutoreFederitalia Olistica Archives
Giugno 2021
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Attestato di iscrizione rilasciato dall'ente di formazione Centro Ederel codice numero EF13-22. L'ente di formazione è regolarmente iscritto nell'elenco nazionale degli enti formativi tenuti da E.N.P.A.C.O. Italia e validi per l'inserimento dei discenti dell'ente di formazione nei registri di categoria professionali di: Operatore olistico.
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sede legale: via San Francesco d'Assisi, 31 - 74016 Massafra (Ta) ©2022 - All Rights Reserved T. F. Worker V.B
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