23/10/2020 0 Comments PRANAYAMAARGOMENTO trattato nella scuola di formazione insegnanti Hatha Yoga e Ayurveda.
La parola prana ha, come il termine Yoga, un ampio significato. Prana significa fiato, respirazione, vita, vitalità, energia o forza. Indica anche l’anima in opposizione al corpo. La parola è usata generalmente al plurale per indicare i respiri vitali. Ayama significa lunghezza, espansione, stiramento o controllo. Pranayama perciò significa estensione del respiro e suo controllo. Tale controllo agisce in ogni fase della respirazione, cioè: 1) inalazione o inspirazione, che è chiamata puraka (riempire) 2) esalazione o espirazione, che è chiamata rechaka (svuotare) 3) trattenimento o ritenzione del respiro, uno stato in cui non vi è inspirazione o espirazione che è chiamato kumbhaka. Pranayama è quindi la scienza del respiro, ed è il punto centrale attorno al quale gira la ruota della vita. La durata della vita dello yogi non viene misurata col numero dei suoi giorni, ma con quello dei suoi respiri. Perciò, egli segue il giusto ritmo della respirazione lenta e profonda, che rafforza il sistema respiratorio, calma il sistema nervoso e riduce la bramosia. Man mano che i desideri e le brame diminuiscono, la mente si libera e diventa un mezzo adatto alla concentrazione. Con una pratica erronea del pranayama l’allievo va incontro a parecchi disturbi del sistema respiratorio come il singhiozzo, l’asma, la tosse, il catarro, irritazione nervosa, male alla testa, agli occhi e alle orecchie. E’ necessario molto tempo per imparare le lente, profonde, regolari e giuste inspirazioni ed espirazioni. Liberare la mente di tutte le sue illusioni è la vera rechaka (espirazione); realizzare che “Io sono Atma (lo spirito)” è la vera Puraka (inspirazione); mantenere stabilmente la mente su questa convinzione è la vera kumbhaka (ritenzione). Questo è’ il vero pranayama. Prana Vayu. Una delle forme più misteriose di energia è l’aria. Questa energia vitale che pervade anche il corpo umano viene suddivisa in cinque categorie principali nei testi dell’ Hatha Yoga a seconda delle diverse funzioni compiute. Tali categorie prendono il nome di vayu (venti) e sono chiamate: prana (qui il termine generico è usato per designare il particolare), che si muove nella regione del cuore e controlla la respirazione; apana, che opera della sfera dell’addome inferiore e regola la funzione dell’eliminazione delle urine e delle feci; samana, che alimenta i succhi gastrici e aiuta la digestione; udana, che si trova nella cavità toracica e regola l’immissione di aria e di cibo; vyana, che pervade tutto il corpo e distribuisce l’energia prodotta dal cibo e dal respiro.
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La formazione è una parte importante del ciclo di vita professionale di ognuno di noi, un elemento fondamentale su cui tutti devono investire. L’ apprendimento delle novità di settore e delle attività che riguardano la propria professione, è un elemento fondamentale soprattutto per le categorie professionali la cui materia vada incontro a delle rapide mutazioni nel corso dei mesi e degli anni.
Spesso si fa riferimento al concetto di ‘lifelong learning’, per indicare che la formazione professionale continua per tutta la vita: non si ferma dopo la laurea o l’abilitazione ma prosegue per mezzo dei corsi di approfondimento e di aggiornamento, diventando così un vero e proprio investimento intangibile di importanza fondamentale per lo svolgimento della propria attività/professione. Il valore del corso di formazione in aula. Il corso di formazione frontale è tutt’ ora la modalità più utilizzata nel territorio italiano. Questo perché tale metodo, forte di decenni di consolidamento nel tempo, ad oggi continua ad offrire numerosi vantaggi. Il primo, e forse più evidente, è il contatto umano tra docente e corsista. Le abilità di un buon formatore faranno sì che la presenza di una persona fisica, il suo timbro di voce ed il gesticolare permetteranno una comunicazione più efficace e stimolante, oltre ad una più facile memorizzazione delle informazioni trasmesse. Un altro degli aspetti positivi è la possibilità di poter interagire con il formatore, ponendo quesiti durante la lezione. Questo fa sì che il coinvolgimento dei partecipanti sia superiore rispetto ad un corso di formazione online. Il valore del corso di formazione online Il vantaggio della formazione on line non è solo a livello di costo, ma soprattutto di flessibilità. I corsi di formazione online vengono spesso preferiti proprio per l’aspetto logistico: frequentare un corso non in presenza vuol dire poter accedervi da qualunque parte, abbattendo i costi di trasporto ed il tempo fisico necessario a raggiungere le strutture indicate. Un corso online richiede soltanto un dispositivo di connessione ad Internet. Le lezioni avvengono in sincrono, con interazioni simultanee tra studente e docente utilizzando piattaforme come ad esempio Zoom Meeting. FEDERITALIA OLISTICA, in particolare su questo argomento è molto attenta, e si pone come obiettivo il mantenimento del lifelong learning per soci professionisti aderenti, anche in tempi dove lock down prima e restrizioni dopo possono contribuire ad un rallentamento o nei casi peggiori la totale assenza di formazione di ogni ordine e grado. Pur considerando i corsi di formazione in aula e/o frontale, la modalità più efficace di fruizione, consiglia e propone anche la formazione mista, ovvero frontale e on-line, applicando questa formula a tutti i corsi di formazione attualmente attivi. 10/10/2020 0 Comments REIKI, ENERGIA e GUARIGIONEIl reiki e il corpo energetico umano. Reiki, energia e salute.
Il corpo fisico è qualcosa che tutti conosciamo e vediamo ma ogni sua cellula è energia che vibra ad un livello sufficientemente lento da renderla materia fisica visibile. Un altro corpo di energia circonda e compenetra il nostro corpo fisico, costituito da vibrazioni più veloci, più sottili e più leggere e questo è comunemente conosciuto come “aura”, “campo aurico“ o “campo energetico umano”. Il campo energetico di ciascuna persona ha un suo segno distintivo e le sue frequenze vibrazionali sono uniche come le impronte digitali di ciascun individuo. Oltre l’ aura, il nostro campo energetico contiene i chakra e una serie di canali energetici che scorrono attraverso il corpo trasportando il KI a tutti gli organi principali chiamati meridiani. I chakra sono una parte essenziale del sistema energetico del nostro corpo in quanto sono estremamente connessi alla salute fisica e ciascuno è collegato a parti specifiche del corpo e ai sistemi interni del corpo stesso. Quando uno specifico chakra è in salute, in equilibrio e completamente aperto, lo sono anche le parti del corpo ad esso connesse, ma se un chakra è bloccato, danneggiato o parzialmente chiuso, le parti del corpo ad esso connesse rifletteranno il medesimo stato di salute. I chakra, come l’aura, risentono di tutto quanto ci accade, sia per le cose belle sia per le brutte. Innamorarsi, ad esempio, ha un effetto benefico sull’ intero corpo energetico, mentre i traumi mentali o emozionali, o anche parole negative, possono avere effetti dannosi a livello energetico (quando usiamo l’espressione “cuore infranto” per descrivere il sentimento di dolore dopo la perdita di una persona cara di fatto si riflette nel corpo energetico e di fatto il chakra del cuore sembra avere crepe; “un nodo alla gola” per l’ emozione si riflette in squilibri del chakra della gola). Lo stato del corpo energetico è un elemento molto importante per la salute di qualsiasi individuo, in quanto se i blocchi o i danni dell’aura o dei chakra non vengono puliti e guariti, possono prima o poi manifestarsi come disturbi fisici o malattie. Ovviamente sono le esperienze negative più significative, i traumi più gravi a creare blocchi con conseguenti danneggiamenti sull’ intero corpo energetico dell’individuo, questo perché questi ultimi riducono in maniera importante le vibrazioni del corpo energetico, o forza vitale (KI) tanto da compromettere lo stato di salute fisico. Il perdurare di una situazione di conflitto, di un trauma, porta il nostro corpo energetico ad esaurirsi, diventando più deboli e quindi più esposti a malattie ed invecchiamento. Quando il nostro KI è elevato e fluisce liberamente in tutto il corpo energetico, ci sentiamo in salute, forti, in forma e pieni di energia. Se il KI è basso, c’è una limitazione o un blocco nel suo flusso, ci sentiamo stanchi, deboli, svogliati e pigri e nel lungo periodo sempre più esposti alle malattie. Il reiki aiuta a sciogliere le interruzioni o i blocchi energetici, pulendo e riequilibrando i chakra e sistemando i meridiani per consentire al KI di fluire in modo sano e naturale in tutto il corpo. Claudia Oriente Fatica Operatore del massaggio olistico Responsabile comitato regione Molise - Federitalia Olistica |
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June 2021
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Attestato di iscrizione rilasciato dall'ente di formazione Centro Ederel codice numero EF13-22. L'ente di formazione è regolarmente iscritto nell'elenco nazionale degli enti formativi tenuti da E.N.P.A.C.O. Italia e validi per l'inserimento dei discenti dell'ente di formazione nei registri di categoria professionali di: Operatore olistico.
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Associazione di categoria PROFESSIONALE per il Settore Olistico - Ente Nazionale di Formazione "non formale" settore olistico
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