6/11/2020 1 Comment Aromaterapia per il riequilibrio del corpo energetico: Oli essenziali e i 7 chakra.È il termine stesso Aromaterapia a svelarci il suo significato: l’arte di curare attraverso gli oli essenziali.
È un metodo di cura naturale e sofisticato che si basa sulla relazione tra i componenti chimici degli oli essenziali e le azioni terapeutiche che ne derivano. Gli oli essenziali sono sostanze volatili contenute nelle foglie, nei fiori, nei frutti e in altre parti delle piante, composte anche da più di 200 molecole o sostanze attive; sono secrezioni quindi delle piante e in particolare delle piante dette appunto aromatiche. Questa loro emanazione rappresenta energeticamente una vibrazione particolare in grado di interagire con le vibrazioni del nostro corpo, influenzandole e modificandole. Questa azione può avvenire sul piano fisico, psichico ed anche spirituale. A livello fisico un olio può aiutare il nostro corpo a sanare una ferita, a far passare un’emicrania o più semplicemente l’aroma può aiutarci a difenderci da insetti, pidocchi eccetera. A livello psichico un olio essenziale allevia il dolore e la delusione, oppure dà energia e sollievo negli stati depressivi. A livello spirituale possiamo avvalerci di oli che stimolano la nostra evoluzione, che ci spingono ad essere più sicuri di noi stessi, a portare originalità nelle nostre vite. Le essenze delle piante sono molto sottili e le loro vibrazioni sono altissime, potremmo quasi dire che sono la parte spirituale delle piante. Nell’ essere umano il corpo vibrazionale ed energetico ha continui scambi con il mondo circostante ed è regolato da sette centri energetici, detti in sanscrito chakra (ruote), che abbassano la vibrazione interna per espellerla e innalzano la vibrazione esterna per poterla portare all’ interno. Sono centri attivi per la rigenerazione, l’assimilazione e la trasmissione dell’energia vitale. Assimilano e trasmettono energia lungo i meridiani di agopuntura, tengono in equilibrio il sistema nervoso infatti sono posizionati sopra o nei pressi di grandi plessi o gangli nervosi. La loro frequenza vibratoria è molto simile alle frequenze dei colori e a quelle di molte essenze perciò colori ed essenze possono riequilibrare questi centri energetici. Centinaia di anni di uso e sperimentazioni ci hanno dimostrato che i chakra non si riequilibrano con le normali medicine ma sono sensibili alle vibrazioni e si riequilibrano attraverso frequenze (vibrazionali) e magnetismo. Un profumo creato specificamente, un pensiero positivo, un colore, una nota musicale, un alimento, gli esercizi di meditazione… ecco, in realtà molti elementi creano una giusta frequenza vibrazionale e conoscendo la gamma vibrazionale di ogni chakra e conoscendo il chakra da riequilibrare, possiamo “assumere”, in qualsiasi forma, vibrazioni che ci aiutano. Gli oli essenziali possono quindi essere considerati “calmanti” o “stimolanti” per i chakra e l’uso del fragranze adeguate serve a ristabilire equilibri o risvegliare chakra assopiti. Primo Chakra; Muladhara - Il suo colore è il ROSSO Si trova alla base della spina dorsale, intorno al perineo. La sua funzione principale è legata al mantenimento della connessione del corpo fisico con la vita sul pianeta Terra, assicurandoci la sopravvivenza. Questo centro rappresenta le RADICI che ci connettono al flusso, linfa, energetico con Gaia. Il primo chakra è, quindi, associato all’ elemento Terra. Nel corpo fisico controlla le ossa, i piedi, le gambe e la base della colonna vertebrale. Il senso associato è l’olfatto. Gli oli e le essenze più indicati sono quelli provenienti da alberi con radici profondamente radicate nel terreno, come legno di sandalo, di cedro, di rosa, cipresso e olmo. Essi vengono utilizzati quando bisogna sentirsi più tranquilli nei confronti del mondo materiale e del corpo. Altre essenze che aiutano a sanare i disequilibri di un chakra base in particolare nelle manifestazioni di ansia, depressione e paura, sono: rosa, mirra, muschio di quercia, pepe nero, geranio, vetiver, melissa, patchouli, ylang ylang e incenso. Questi oli aiutano a superare il senso di isolamento, a sentirsi più vivi, attivi ed energici e ricordandoci che siamo parte del Tutto. Quando focalizzarsi sul primo chakra: situazioni di lavoro precarie, quando ci apprestiamo ad avere questioni immobiliari (quali ad esempio: vendita, acquisto, trasloco); decisioni importanti da prendere per il futuro, spese ingenti da effettuare, quando siamo alla ricerca di stabilità, quando pratichiamo sport soprattutto se a livello agonistico. In equilibrio stimola la capacità di sopravvivere, la fermezza e la stabilità. Secondo Chakra; Svadhisthana - Il suo colore è ARANCIONE È collocato tra l’ombelico e i genitali e governa l’energia sessuale e il desiderio di piacere. Questo centro è connesso con l’elemento Acqua. Introduce i concetti di dualità, polarità e trasformazione. Emotivamente dà il desiderio, il piacere, la sessualità e la procreazione. Il pianeta che esercita influssi in questa zona è la LUNA. Il senso associato è il Gusto. Nel corpo fisico corrisponde a genitali, reni, utero, vescica, colonna inferiore. Per equilibrare il secondo chakra attraverso gli oli essenziali, utilizzeremo quelli prevalentemente dolci e fruttati. L’olio di neroli (la zagara) permette a questo chakra di espandersi, rifiorendo mentre l’olio essenziale di arancia dolce, lo purifica equilibrandolo. Inoltre, sono ottimi per questo centro le essenze di: mandarino rosso, lavanda, gelsomino, geranio, camomilla, Ylang-Ylang, rosa, finocchio dolce, issopo. Quando focalizzarsi sul secondo chakra: quando si desidera migliorare i rapporti con gli altri, aumentare il fascino, vivere serenamente la propria sessualità, se si è alla ricerca di un partner, se vuole stimolare l’intuizione. Terzo chakra; Manipura - Il suo colore è il GIALLO BRILLANTE Situato in prossimità del plesso solare, questo centro è associato al SOLE e determina il nostro potere personale. Rafforza la volontà e il potere. Le ghiandole interessate sono il Pancreas e le Surrenali. Controlla il sistema digestivo e i muscoli; emotivamente stimola il riso, la gioia e la rabbia. A livello fisico, il terzo chakra governa il metabolismo ed è connesso con l’elemento Fuoco. Per questo centro sono indicati tutti gli oli gialli. In particolare sono: bergamotto per aiutare la concentrazione; il limone che energizza ed è un buon aiuto per il sistema digestivo, la cistifellea, stimola il fegato e disintossica il corpo; il rosmarino che aiuta a superare la mancanza di iniziativa, zenzero che aiuta a calmare il senso di nausea, vetiver che ci rilassa e ci riporta alla nostra natura più profonda ed infine lavanda calmante, rilassante, aiuta a metabolizzare le emozioni bloccate. Per questo chakra altre essenze indicate sono: Garofano chiodi e Pino cembro eYlang – Ylang utili anche in caso di metabolismo lento, vista difettosa e per superare tutte le paure che riguardano i cambiamenti della vita. Quando focalizzarsi sul terzo chakra: per aumentare l’autostima, per incrementare la capacità di agire in modo efficace e superare situazioni bloccate, rabbia e frustrazioni, quando si è sotto stress per concorsi, quando si devono affrontare colloqui di lavoro o prendere iniziative, per reagire meglio e positivamente ad una situazione pesante. Quarto Chakra; Anahata - Il suo colore è il VERDE Il chakra del cuore è connesso all’Amore in tutte le sue manifestazioni. È collegato all’elemento Aria. Ed è associato al pianeta VENERE. Localizzato all’altezza del cuore regola polmoni, cuore, braccia, mani, la ghiandola è il Timo. Agisce da ponte tra corpo e mente e da centro equilibratore tra istinti superiori ed inferiori. Lo stato emotivo: amore, compassione. Nel corpo fisico, questo chakra corrisponde al cuore ma anche ai polmoni e al sistema immunitario. Si consiglia di associare al quarto chakra queste essenze: melissa per calmare le tensioni emotive ed è particolarmente utile nei casi di stress cardiovascolare, il legno di sandalo che allevia paura ed egoismo, il pino e il caprifoglio per imparare ad esprimere i sentimenti e contro la freddezza; ma sicuramente l’olio più conosciuto per aprire il cuore è quello di rosa meglio se di Damasco. Altre essenze da citare sono: Gelsomino, Mirto, Neroli, Tuberosa. Quando focalizzarsi sul quarto chakra: per vivere con serenità ed equilibrio i sentimenti, per favorire gli incontri, per rendere più amorevole l’atmosfera in cui si vive, per amare e essere sinceramente amato incondizionatamente, per proteggersi dai sentimenti negativi altrui, per l’espressione della propria sensibilità. Quinto Chakra; Vishuddha - Il suo colore è il BLU BRILLANTE Il quinto chakra è situato alla base del collo, localizzato alla gola e regola la Tiroide e le Paratiroidi, rappresenta comunicazione e creatività. Mantiene energia nelle braccia, mani, collo e spalle. Uno degli elementi associati a questo chakra è l’ETERE – IL SUONO. Il chakra della gola è connesso al pianeta MERCURIO. Si consiglia di associare le essenze: Achillea, Camomilla blu, Camomilla romana, Cipresso, Eucalipto, Geranio, Patchouli, Origano, Ravensara. Quando focalizzarsi sul quinto chakra: attività e situazioni in cui è determinante la comunicazione -parlare in pubblico - attività creative e di espressione (canto, musica, eccetera) - per comprendere intuitivamente simboli, sogni, miti - per far crescere la fiducia negli altri verso di noi. Se ben equilibrato, dona la capacità di comunicare con chiarezza nel rispetto di sé e gli altri e di fare la sintesi. Sesto Chakra; Ajna - Il suo colore è l’INDACO Detto anche “terzo occhio”, si trova tra le sopracciglia. Il sesto chakra governa le percezioni intuitive e psichiche, dà vista acuta e intuizione. Regola gli occhi e la ghiandola interessata è la Pineale. L’elemento associato è la LUCE. Il sesto centro dell’intuizione è associato a GIOVE e URANO. Le essenze indicate sono: Achillea, Albero del Tè, Alloro, Anice stellato, Angelica, Canfora, Elicriso, Galbano, Gelsomino, Ginepro bacche, Palmarosa, Timo. Quando focalizzarsi sul sesto chakra: situazioni in cui occorre attenzione e lucidità mentale - per lo studio, la concentrazione e la meditazione -, per calmare i propri pensieri, nei momenti di depressione mentale. Settimo Chakra; Sahasrara - Il suo colore è il VIOLETTO Conosciuto anche come “chakra della corona”, si trova alla sommità del capo ed è rivolto verso il cielo. Il settimo chakra è la via alla consapevolezza cosmica ed è il punto d’ingresso delle energie che scorrono nei chakra e nei nostri corpi sottili. La ghiandola interessata è la Pituitaria, regola la corteccia cerebrale, il sistema nervoso centrale, la regolazione degli ormoni. Il suo elemento è il PENSIERO. Il chakra della corona è associato a NETTUNO. Le essenze indicate sono: Angelica, Incenso, Issopo, Lavanda, Mirra, Noce moscata, Pepe nero. Quando focalizzarsi sul settimo chakra: per favorire la percezione intuitiva -situazioni di dubbio -, quando è difficile identificare una cosa precisa, come protezione da energie potenzialmente negative. In equilibrio stimola l’empatia, la comprensione profonda e la gratitudine. autrice Claudia Oriente Fatica Operatore del massaggio olistico
1 Comment
23/10/2020 0 Comments PRANAYAMAARGOMENTO trattato nella scuola di formazione insegnanti Hatha Yoga e Ayurveda.
La parola prana ha, come il termine Yoga, un ampio significato. Prana significa fiato, respirazione, vita, vitalità, energia o forza. Indica anche l’anima in opposizione al corpo. La parola è usata generalmente al plurale per indicare i respiri vitali. Ayama significa lunghezza, espansione, stiramento o controllo. Pranayama perciò significa estensione del respiro e suo controllo. Tale controllo agisce in ogni fase della respirazione, cioè: 1) inalazione o inspirazione, che è chiamata puraka (riempire) 2) esalazione o espirazione, che è chiamata rechaka (svuotare) 3) trattenimento o ritenzione del respiro, uno stato in cui non vi è inspirazione o espirazione che è chiamato kumbhaka. Pranayama è quindi la scienza del respiro, ed è il punto centrale attorno al quale gira la ruota della vita. La durata della vita dello yogi non viene misurata col numero dei suoi giorni, ma con quello dei suoi respiri. Perciò, egli segue il giusto ritmo della respirazione lenta e profonda, che rafforza il sistema respiratorio, calma il sistema nervoso e riduce la bramosia. Man mano che i desideri e le brame diminuiscono, la mente si libera e diventa un mezzo adatto alla concentrazione. Con una pratica erronea del pranayama l’allievo va incontro a parecchi disturbi del sistema respiratorio come il singhiozzo, l’asma, la tosse, il catarro, irritazione nervosa, male alla testa, agli occhi e alle orecchie. E’ necessario molto tempo per imparare le lente, profonde, regolari e giuste inspirazioni ed espirazioni. Liberare la mente di tutte le sue illusioni è la vera rechaka (espirazione); realizzare che “Io sono Atma (lo spirito)” è la vera Puraka (inspirazione); mantenere stabilmente la mente su questa convinzione è la vera kumbhaka (ritenzione). Questo è’ il vero pranayama. Prana Vayu. Una delle forme più misteriose di energia è l’aria. Questa energia vitale che pervade anche il corpo umano viene suddivisa in cinque categorie principali nei testi dell’ Hatha Yoga a seconda delle diverse funzioni compiute. Tali categorie prendono il nome di vayu (venti) e sono chiamate: prana (qui il termine generico è usato per designare il particolare), che si muove nella regione del cuore e controlla la respirazione; apana, che opera della sfera dell’addome inferiore e regola la funzione dell’eliminazione delle urine e delle feci; samana, che alimenta i succhi gastrici e aiuta la digestione; udana, che si trova nella cavità toracica e regola l’immissione di aria e di cibo; vyana, che pervade tutto il corpo e distribuisce l’energia prodotta dal cibo e dal respiro. La formazione è una parte importante del ciclo di vita professionale di ognuno di noi, un elemento fondamentale su cui tutti devono investire. L’ apprendimento delle novità di settore e delle attività che riguardano la propria professione, è un elemento fondamentale soprattutto per le categorie professionali la cui materia vada incontro a delle rapide mutazioni nel corso dei mesi e degli anni.
Spesso si fa riferimento al concetto di ‘lifelong learning’, per indicare che la formazione professionale continua per tutta la vita: non si ferma dopo la laurea o l’abilitazione ma prosegue per mezzo dei corsi di approfondimento e di aggiornamento, diventando così un vero e proprio investimento intangibile di importanza fondamentale per lo svolgimento della propria attività/professione. Il valore del corso di formazione in aula. Il corso di formazione frontale è tutt’ ora la modalità più utilizzata nel territorio italiano. Questo perché tale metodo, forte di decenni di consolidamento nel tempo, ad oggi continua ad offrire numerosi vantaggi. Il primo, e forse più evidente, è il contatto umano tra docente e corsista. Le abilità di un buon formatore faranno sì che la presenza di una persona fisica, il suo timbro di voce ed il gesticolare permetteranno una comunicazione più efficace e stimolante, oltre ad una più facile memorizzazione delle informazioni trasmesse. Un altro degli aspetti positivi è la possibilità di poter interagire con il formatore, ponendo quesiti durante la lezione. Questo fa sì che il coinvolgimento dei partecipanti sia superiore rispetto ad un corso di formazione online. Il valore del corso di formazione online Il vantaggio della formazione on line non è solo a livello di costo, ma soprattutto di flessibilità. I corsi di formazione online vengono spesso preferiti proprio per l’aspetto logistico: frequentare un corso non in presenza vuol dire poter accedervi da qualunque parte, abbattendo i costi di trasporto ed il tempo fisico necessario a raggiungere le strutture indicate. Un corso online richiede soltanto un dispositivo di connessione ad Internet. Le lezioni avvengono in sincrono, con interazioni simultanee tra studente e docente utilizzando piattaforme come ad esempio Zoom Meeting. FEDERITALIA OLISTICA, in particolare su questo argomento è molto attenta, e si pone come obiettivo il mantenimento del lifelong learning per soci professionisti aderenti, anche in tempi dove lock down prima e restrizioni dopo possono contribuire ad un rallentamento o nei casi peggiori la totale assenza di formazione di ogni ordine e grado. Pur considerando i corsi di formazione in aula e/o frontale, la modalità più efficace di fruizione, consiglia e propone anche la formazione mista, ovvero frontale e on-line, applicando questa formula a tutti i corsi di formazione attualmente attivi. |
AutoreFederitalia Olistica Archives
Giugno 2021
CategoriesTutti 5 Riti Tibetani Aromaterapia Colonna Vertebrale Dharana FisiOstepatia Olistica Formazione OLISMO - OLISTICO Pranayama Reiki RIFLESSOLOGIA Riflessologia Plantare Tai Chi Chuan E Qi Gong. Yama - Le Radici Yoga Gravidanza |
Attestato di iscrizione rilasciato dall'ente di formazione Centro Ederel codice numero EF13-22. L'ente di formazione è regolarmente iscritto nell'elenco nazionale degli enti formativi tenuti da E.N.P.A.C.O. Italia e validi per l'inserimento dei discenti dell'ente di formazione nei registri di categoria professionali di: Operatore olistico.
|
Associazione di categoria PROFESSIONALE per il Settore Olistico - Ente Nazionale di Formazione "non formale" settore olistico
sede legale: via San Francesco d'Assisi, 31 - 74016 Massafra (Ta) ©2022 - All Rights Reserved T. F. Worker V.B
sede legale: via San Francesco d'Assisi, 31 - 74016 Massafra (Ta) ©2022 - All Rights Reserved T. F. Worker V.B