Qual è la differenza tra Qi Gong (Chi Kung) e Tai Ji Quan (Tai Chi Chuan)?
Molto spesso ci si pone questa domanda, effettivamente per chi non è del campo, cogliere le differenze tra queste pratiche energetiche cinesi non è semplice. Il Qi Gong. Iniziamo con il Qi Gong. In cinese si scrive 氣功 e viene traslitterato (cioè trasformato in caratteri latini) in: Qì Gōng. Il termine Qi viene tradotto con energia vitale o soffio vitale (concetto analogo al sanscrito prāṇa), mentre il termine Gong indica un addestramento (che richiede impegno, tempo, dedizione, ecc.), e anche l’abilità o maestria che si ottiene da questo addestramento. Quindi il termine Qi Gong, indica un ampio arco di pratiche rivolte a coltivare la propria energia vitale. Il Tai Ji Quan Il Tài Jí Quán o T’ai Chi Ch’üan è un’arte marziale, una disciplina psicofisica ed una via di elevazione spirituale. In occidente si usa parlare anche di Tai Ji, ovvero si è tolto il Quán (pugno/boxe). Quando non si studiano le applicazioni marziali, è comunque indispensabile finalizzare con l’intenzione il movimento, altrimenti l’energia non si muove, ma si compiono solo dei movimenti vuoti. Non si può dire che chi pratichi il Tai Ji Quan non stia facendo un lavoro sull’energia, ovvero non stia praticando anche Qi Gong (non è invece vero il contrario), da ciò ne possiamo dedurre che il Tai Ji Quan, è un sottoinsieme del Qi Gong. La danza dello Yin e dello Yang Spesso durante i corsi per spiegare la relazione tra Qi Gong e Tai Ji Quan si usa questa metafora: le posizioni/movimenti del Qi Gong sono come delle lettere mentre la forma di Tai Ji Quan è una poesia, chiamata anche la danza dello Yin e dello Yang. Ovviamente sono molte di più le similitudini che le differenze: in ogni momento durante l’esecuzione del Tai Ji Quan si devono rispettare tutti i principi della pratica del Qi Gong. E' possibile, quindi, affermare che le pratiche di Qi Gong propriamente dette, lavorano più su quelli che la medicina cinese chiama canali (o meridiani) principali, mentre il Tai Ji Quan lavora di più sui canali straordinari (detti anche curiosi). Esistono diversi stili di Tai Ji Quan e centinaia di stili di Qi Gong. Entrambi nascono dall’idea che l’uomo (microcosmo), nasce dall’unione del Cielo con la Terra, e che per vivere bene debba uniformarsi e armonizzarsi ai cambiamenti che avvengono in Cielo ed in Terra, cioè debba seguire la via del Dao (Tao). Sempre più ricerche scientifiche confermano i benefici del Tai Chi e del Qi Gong . Per l’assenza di sforzo e la lentezza dei suoi movimenti il Tai Chi e il Qi Gong sono adatti a tutti, sia alle persone vigorose che a quelle fragili, migliorando il loro stato di salute e di benessere generale. Paragonabili a una meditazione in movimento, danno equilibrio , flessibilità e forza vitale. Tai chi e Qi Gong sono movimenti di ascolto: aiutano a sentire l’ armonia dentro di noi e con quello che ci circonda. Queste discipline regolano la respirazione, aiutando a ritrovare calma e serenità, con un grande beneficio per i sistemi cardio-respiratori e muscolo – scheletrico, il coordinamento e la memoria. Definibile arte marziale interna, il Tai Chi non è un arte marziale di contrapposizione ma un opportunità per aumentare la consapevolezza e la sensibilità verso se stessi e di conseguenza verso gli altri. È l’ arte di nutrire la vita. È bellezza, tanto da diventare uno vero e proprio stile di vita. E’ definito “arte di lunga vita” e consiste in una sequenza di movimenti lenti, fluidi, continui, eseguiti in armonia con il ritmo respiratorio.
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LA CONOSCENZA DELL’ANATOMIA UMANA E’ UN FONDAMENTO DEL’OPERATORE OLISTICO
Essere un bravo operatore olistico, vuol dire non solo padroneggiare le varie tecniche, ma anche avere una buona conoscenza dell’anatomia umana, al fine di comprendere come intervenire e cosa succede al corpo durante la seduta. Pertanto, imparare ad interpretare il corpo prima di intervenire con una qualsiasi tecnica, vale a dire anche avere la sicurezza di non creare disagi o peggio, danni al ricevente. L’anatomia dunque, diventa il linguaggio che permette all’ operatore, non solo di essere un efficiente professionista , ma anche un consulente serio ed affidabile. I clienti, infatti, non si aspettano di ricevere solo un semplice massaggio, bensì desiderano essere rassicurati dalla preparazione approfondita di chi li tratta. Dunque le risposte che daremo alle loro domande, faranno parte del nostro successo, in cui verranno evidenziate doti di personalità, sicurezza e professionalità. La mano sapiente che sa cosa andare a trovare, sentire e palpare dà la possibilità all’ operatore di far rendere al meglio le proprie potenzialità e capacità ed esaltare in modo esponenziale le possibilità di successo della propria tecnica Importante è anche avere la possibilità di differenziare i diversi tessuti ed eventualmente accorgersi se uno di questi presenti delle anomalie, tanto da indurre le persone recarsi a visite mediche più approfondite o dare la possibilità all’ operatore olistico di indirizzare il trattamento in una direzione creando una serie di sedute personalizzate. Personalmente tengo corsi di anatomia e di anatomia palpatoria e sempre di più mi rendo conto che la professionalità passa da una conoscenza del corpo umano sempre più approfondita e le esigenze di ogni operatore che ha come comune denominatore il corpo umano deve essere un mantra e una strada da percorrere incessantemente. Molti si spaventano davanti alla sola possibilità di affrontare un corso di anatomia palpatoria perché credono che sia molto difficoltoso e complesso, ma posso assicurare che i percorsi che si apprendono sul corpo umano, se ben visualizzati, diverranno semplici, chiari ed immediati suscitando in chi li affronta il continuo crescere della curiosità e il desiderio di approfondire sempre di più le proprie conoscenze esattamente come un alpinista che vuole raggiungere le vette sempre più alte. Comprendere la localizzazione delle strutture per conoscere meglio noi stessi. La meraviglia che la natura ci ha donato è quella del nostro corpo e noi abbiamo il dovere di esploralo e di saperlo esplorare e mostrare come operatori olistici di saper padroneggiare i suoi sentieri come guide consapevoli e sicure dei nostri mezzi FRANCESCO NATIVI (Fisiotrainer Osteopatico Olistico) Lo yoga in gravidanza fa bene a te e al tuo bambino.
Ovviamente, il tuo medico ti deve dare il consenso per praticare un’attività fisica. Generalmente, durante la gravidanza, una ginnastica dolce come lo yoga per rimanere in forma e non prendere troppi chili è consigliata. Lo yoga in gravidanza è l’attività perfetta per rimanere in forma perché fa lavorare tutto il corpo adattando le posture in funzione della crescita della pancia e delle tue emozioni. L’ideale è seguire un corso di yoga prenatale perché sono sedute praticate specificamente per la donna in gravidanza. I nove mesi della gravidanza sono mesi in cui i cambiamenti fisici sono molteplici. Da un lato c’è questa pancia che, lentamente e progressivamente, cresce, modificando decisamente la struttura del tuo corpo. Dall’ altro la circolazione del sangue rallenta, il respiro si fa più affannoso, si prendono chili di troppo, il seno si ingrossa, le gambe si gonfiano, la schiena si incurva e a volte fa male. Questi inconvenienti possono essere attenuati, se non del tutto eliminati, con una regolare attività fisica. Yoga prenatale: che cos’è Lo yoga prenatale è una pratica fisica, corporea e respiratoria per le donne in gravidanza. Aiuta a migliorare la respirazione e, per questo, è utilissimo in gravidanza, perché una migliore ossigenazione del sangue materno trasmette più ossigeno al bambino, favorendo così il suo ottimale sviluppo. Inoltre, è anche un ottimo corso di preparazione al parto e insegna a tenere una postura corretta nel quotidiano. Grazie ad una maggiore conoscenza del tuo corpo, ti senti più agile nonostante la pancia e il peso. Lo yoga prenatale consiste in movimenti e allungamenti semplici che rinforzano e rendono più elastica la muscolatura, molto sollecitata nei mesi che precedono il parto. Durante queste sedute di yoga, impari a fare tante cose: ascoltare il tuo corpo e le tue emozioni, sentire il bebè e comunicare con lui, rilassarti, condividere le tue emozioni con le altre mamme, accettare i cambiamenti del tuo corpo. Yoga e preparazione parto Ci sono diverse posizioni che ti aiutano a lavorare sull’ apertura dei fianchi. Sono esercizi che aiutano alla preparazione del parto. Durante il parto, la respirazione è molto importante. Lo yoga in gravidanza ti insegna le diverse tecniche di respirazione che ti aiuteranno a gestire lo sforzo e a controllare il dolore. Yoga in gravidanza: i benefici Fra tutte le discipline, una fra le più indicate è lo Yoga. Si dice che la donna incinta sia spontaneamente in uno stato simile a quello che si raggiunge con lo yoga, grazie alla maggiore introspezione e percezione del corpo, prodotte dal pensiero rivolto a ciò che porta in sé. Tutto ciò che avviene “fuori” di lei perde d’importanza rispetto al grande viaggio che sta compiendo. Praticare lo yoga infonde serenità, attenua i malesseri della gravidanza (come mal di schiena, nausea, preoccupazione) ed è ideale per mantenere la forma prima e dopo il parto. Inoltre, aiuta a migliorare la respirazione, fondamentale in gravidanza. La pratica dello yoga prenatale ti aiuta a mantenere una muscolatura tonica, favorisce anche la circolazione e quindi corri meno il rischio di soffrire di ritenzione idrica. Ci sono diversi allenamenti che si possono eseguire, a seconda del mese di gravidanza. |
AutoreFederitalia Olistica Archives
Febbraio 2021
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