TAI CHI CHUAN
I movimenti del Tai Chi possono essere descritti vagamente come pugilato delle ombre o "kung fu delle ombre" al rallentatore.
La pratica regolare può aumentare la flessibilità e la forza e migliorare la forma cardiovascolare.
L'enfasi sulla postura corretta significa che il Tai Chi può infondere una maggiore consapevolezza del corpo e di come si muove nello spazio.
Il Tai Chi è anche apprezzato come forma di meditazione. Concentrandosi esclusivamente sull'esecuzione dei movimenti del corpo con grazia ed equilibrio, la mente raggiunge una calma e vuota chiarezza.
È anche sorprendente notare che non è necessaria alcuna attrezzatura per Tai Chi e può essere praticato ovunque, specialmente fuori in natura.
La pratica regolare può aumentare la flessibilità e la forza e migliorare la forma cardiovascolare.
L'enfasi sulla postura corretta significa che il Tai Chi può infondere una maggiore consapevolezza del corpo e di come si muove nello spazio.
Il Tai Chi è anche apprezzato come forma di meditazione. Concentrandosi esclusivamente sull'esecuzione dei movimenti del corpo con grazia ed equilibrio, la mente raggiunge una calma e vuota chiarezza.
È anche sorprendente notare che non è necessaria alcuna attrezzatura per Tai Chi e può essere praticato ovunque, specialmente fuori in natura.
Origini e descrizione del Tai chi chuan Tai Chi Chuan significa letteralmente “Lotta del Grande Termine”o "Suprema Arte del Combattimento".
“Tai Chi” sta per “Grande Termine” o “Suprema Unità”, mentre “Chuan” significa “lotta” e ci riporta alla mente le origini marziali di questa arte, caratterizzata dalla ricerca dell’armonia e dell’equilibrio di Yin e Yang in quel microcosmo che è l’essere umano.
La storia del Tai chi chuan è lunga 3 millenni. Una disciplina con una storia talmente lunga veicola senz'altro messaggi radicati nella storia dell'uomo, ma, al contempo, è intuitivo che abbia subito modifiche durante la trasmissione.
La più antica citazione conosciuta di Chang San Feng, riconosciuto come leggendario fondatore, come artista marziale si trova nella biografia di un certo maestro di pugilato molto famoso a quei tempi, Chang Sung-ch'i, vissuto nel XVI secolo a Ning-po. Chang Sung-ch'i dichiarava di aver imparato il tai chi chuan da un alchimista di nome Chang San Feng che viveva come eremita in cima al Wu-tang.
Durante la dinastia T'ang (618-907 d.C.) pare esistessero 4 scuole distinte di arti marziali ed esercizi con movimenti simili. Hsu Hsun-ping fu probabilmente il nome del maestro della prima scuola, dove venivano insegnati movimenti in 37 posizioni secondo uno stile ispirato all'I ching, secondo tecniche che per le braccia includevano gli Otto Trigrammi e per le gambe i Cinque Elementi.
Secondo alcuni, Chang San feng unì queste due scuole e creò il tai chi chuan. Un'altra teoria riconosce un villaggio della famiglia Chen nella provincia di Honan come la culla del tai chi chua; in questo villaggio arrivò Wang Tsung-yueh, girovago e studioso di arti marziali e dal confronto con le tecniche locali nacque la lotta dolce. Una quarta teoria nega l'esistenza dell'avventuriero marziale e attribuisce ai soli discendenti della famiglia Chen, durante la dinastia MIng, l'istituzione del tai chi chuan.
Tante teorie, testimonianze di incontri e scambi marziali, leggende che si confondono con i dati: il gesto e le tecniche sono passati attraverso tutto ciò, modificandosi.
Quel che è certo è che da 1949 i cinesi hanno promosso le arti marziali su larga scala e hanno fatto degli sforzi per unificare le genealogie di ciascuna arte.
La genealogia presentata attualmente riconosce un certo Cheng Wang-t'ing, allievo di un allievo di Wang Tsung-yeuh come fondatore del tai chi chuan.
Dai movimenti inventati da Cheng Wang-t'ing, dopo alcune generazioni, due uomini trassero diverse tecniche: Chen Yu-pun creò uno stile nuovo, basato sul concetto di spirale da ritrovare nei movimenti; Chen Ch'ing-p'ing fondò uno stile più lento e compatto. Oltre allo stile di solo appannaggio della famiglia Chen, nacque lo stile Yang, grazie al Gran Maestro Yang Lu Chan (1799-1872).
In questa biforcazione ritroviamo una distinzione tuttora vigente; il principale stile trasmesso oggi è lo Yang, anche se negli ultimi anni si è diffuso lo stile Chen, insieme agli stili elaborati dalle organizzazioni di atletica cinese.
A partire dagli anni Settanta circa, l'arte del tai chi chuan si è diffusa in tutto il mondo. Oggi questa arte si insegna non solo nelle scuole, molte delle quali spesso millantano di possedere la "vera arte", ma anche in circoli privati, palestre polifunzionali, centri benessere.
“Tai Chi” sta per “Grande Termine” o “Suprema Unità”, mentre “Chuan” significa “lotta” e ci riporta alla mente le origini marziali di questa arte, caratterizzata dalla ricerca dell’armonia e dell’equilibrio di Yin e Yang in quel microcosmo che è l’essere umano.
La storia del Tai chi chuan è lunga 3 millenni. Una disciplina con una storia talmente lunga veicola senz'altro messaggi radicati nella storia dell'uomo, ma, al contempo, è intuitivo che abbia subito modifiche durante la trasmissione.
La più antica citazione conosciuta di Chang San Feng, riconosciuto come leggendario fondatore, come artista marziale si trova nella biografia di un certo maestro di pugilato molto famoso a quei tempi, Chang Sung-ch'i, vissuto nel XVI secolo a Ning-po. Chang Sung-ch'i dichiarava di aver imparato il tai chi chuan da un alchimista di nome Chang San Feng che viveva come eremita in cima al Wu-tang.
Durante la dinastia T'ang (618-907 d.C.) pare esistessero 4 scuole distinte di arti marziali ed esercizi con movimenti simili. Hsu Hsun-ping fu probabilmente il nome del maestro della prima scuola, dove venivano insegnati movimenti in 37 posizioni secondo uno stile ispirato all'I ching, secondo tecniche che per le braccia includevano gli Otto Trigrammi e per le gambe i Cinque Elementi.
Secondo alcuni, Chang San feng unì queste due scuole e creò il tai chi chuan. Un'altra teoria riconosce un villaggio della famiglia Chen nella provincia di Honan come la culla del tai chi chua; in questo villaggio arrivò Wang Tsung-yueh, girovago e studioso di arti marziali e dal confronto con le tecniche locali nacque la lotta dolce. Una quarta teoria nega l'esistenza dell'avventuriero marziale e attribuisce ai soli discendenti della famiglia Chen, durante la dinastia MIng, l'istituzione del tai chi chuan.
Tante teorie, testimonianze di incontri e scambi marziali, leggende che si confondono con i dati: il gesto e le tecniche sono passati attraverso tutto ciò, modificandosi.
Quel che è certo è che da 1949 i cinesi hanno promosso le arti marziali su larga scala e hanno fatto degli sforzi per unificare le genealogie di ciascuna arte.
La genealogia presentata attualmente riconosce un certo Cheng Wang-t'ing, allievo di un allievo di Wang Tsung-yeuh come fondatore del tai chi chuan.
Dai movimenti inventati da Cheng Wang-t'ing, dopo alcune generazioni, due uomini trassero diverse tecniche: Chen Yu-pun creò uno stile nuovo, basato sul concetto di spirale da ritrovare nei movimenti; Chen Ch'ing-p'ing fondò uno stile più lento e compatto. Oltre allo stile di solo appannaggio della famiglia Chen, nacque lo stile Yang, grazie al Gran Maestro Yang Lu Chan (1799-1872).
In questa biforcazione ritroviamo una distinzione tuttora vigente; il principale stile trasmesso oggi è lo Yang, anche se negli ultimi anni si è diffuso lo stile Chen, insieme agli stili elaborati dalle organizzazioni di atletica cinese.
A partire dagli anni Settanta circa, l'arte del tai chi chuan si è diffusa in tutto il mondo. Oggi questa arte si insegna non solo nelle scuole, molte delle quali spesso millantano di possedere la "vera arte", ma anche in circoli privati, palestre polifunzionali, centri benessere.
MARTINE BALANZA Responsabile Regione Puglia per la disciplina TAI CHI CHUAN
Attestato di iscrizione rilasciato dall'ente di formazione Centro Ederel codice numero EF13-22. L'ente di formazione è regolarmente iscritto nell'elenco nazionale degli enti formativi tenuti da E.N.P.A.C.O. Italia e validi per l'inserimento dei discenti dell'ente di formazione nei registri di categoria professionali di: Operatore olistico.
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Associazione di categoria PROFESSIONALE per il Settore Olistico - Ente Nazionale di Formazione "non formale" settore olistico
sede legale: via San Francesco d'Assisi, 31 - 74016 Massafra (Ta) ©2022 - All Rights Reserved T. F. Worker V.B
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